Dalla seconda puntata di INSIEME: “In una Casa, cent’anni d’Italia“:
Moiano, frazione di Città della Pieve, è situato al di qua del Trasimeno: in effetti sta più vicino alla Toscana che al suo capoluogo di provincia, Perugia.
Dei circa 2500 abitanti, 200 sono iscritti all’unico circolo Arci presente. D’altronde, qui se vuoi parlare con qualcuno, lo trovi quasi sicuramente al bar dell’Arci.
Che sta dentro ad un edificio a 2 piani, in mattoni rossi, un po’ datato. Ma appena ti avvicini, capisci subito che qui è stato fatto un investimento consistente.
In questo caldissimo pomeriggio estivo, i tavolini esterni del bar sono tutti occupati. Dentro, un gruppetto di anziani gioca a carte. L’aria condizionata a palla e la radio che trasmette musica trap fanno da -inverosimile – colonna sonora alla mimica e ai segni che i giocatori di briscola si scambiano.
Il lungo bancone moderno del bar ti guida oltre la porta in fondo, alla sala da ballo. 400mq ristrutturati nel 2015, con un grande palco e un’annessa cucina attrezzata che farebbe invidia ad un ristorante stellato.
L’unico segno esteriore che fa intuire una storia più lunga è un mosaico incastonato nella pavimentazione del piazzale esterno che fa scorgere una falce e martello tra le gambe di sedie e tavolini.
Perché questa è la Casa del Popolo di Moiano.
La Casa del Popolo dopo l’attentato del 23 aprile 1974.